L’Islanda vista con i miei occhi e il mio cuore

Ho visitato una delle terre più belle del nostro pianeta: l’Islanda, regno del fuoco e del ghiaccio, ma non solo!

In nessun posto come in Islanda ho avuto la sensazione di trovarmi in ambienti quasi soprannaturali. Fenomeni come eruzioni vulcaniche sotto i ghiacciai, geyser, soffioni sulfurei e pozze di fango bollente mi hanno fatto vivere sensazioni forti ed anche, a volte, inquietudine.

Islanda, amata Islanda: da vedere più che da raccontare

Le mie sensazioni in Islanda… vi racconto il mio viaggio.
Tutti i dettagli per l’organizzazione del viaggio in questo momento non servono a nulla. Quando deciderete di partire tutto vi sarà detto e tutto c’è scritto. Mi piace raccontare “cosa mi ha colpito” di questa terra lontana, di quest’isola che per vederla bisogna alzare gli occhi in alto sulla cartina da muro e… su su verso la Groenlandia, sola, lontana… finalmente si scorge.
Arrivata all’aeroporto cercavo di trovare l’uscita, abituata che bisogna essere svegli e scervellarsi per districarsi in questi posti. Nulla, era troppo semplice; al punto che non la vedevo. Superato questo primo “ostacolo” sono arrivata in città. Ho capito pian piano che era tutto facile, arrivavo da Parigi per questo ho fatto fatica ad abituarmi alla semplicità.

La città di Reykjavik è piccola, ovvio da dire ma è vero. Non è una città ma un bel paesone, con piste ciclabili ovunque, marciapiedi ampissimi, il lungo mare piacevolissimo dove la popolazione passeggia, pedala, corre. Per raggiungere il centro è davvero un attimo. Qui ci sono ristorantini, pasticcerie e localini, tutto piccolo,tutto molto curioso! Ho trovato un “localino” che si scorge per caso passeggiando, dove ti servono torte e prelibatezze, cioccolate e bevande calde, in un ambiente rimasto come negli anni trenta, tazzine comprese: un gioiello!

Il famoso centro, la via dei negozi, è una strada aperta al traffico. Ma traffico non ce n’è.
Mi sono fermata ad ammirare i prodotti locali, mi affascinano le mantellone di lana che avvolgono le donne. Sono coperte multicolori!
Calze di lana ovunque, scarpe di vera pelle, belle, sane! Il mio luogo preferito: un ristorantino di quattro metri per tre dove assaporare la zuppa con l’agnello accompagnata da una birra locale leggera e “ islandese”.

 LA LUCE, IL CIELO, LE NUVOLE
Attenzione se guidate! Il pericolo maggiore in Islanda è finire fuori strada DA SOLI. Impossibile fare un frontale: con chi? Troppo attraente il cielo, troppo attraente il paesaggio. La mia sensazione era: non posso perdere tempo a guidare. Non ho voglia di farvi l’elenco dei luoghi da vedere e da visitare. L’hanno già fatto in tanti.

Sono partita. Nove giorni. Si riesce a fare il giro dell’isola completo ma quando si finisce ci si accorge che la voglia di vederla più in profondità è troppa e si programma già per il futuro vicino, vicinissimo.
Sul percorso non si può fare a meno di non pensare di imboccare le varie strade sterrate che si continuano a trovare e che portano all’interno dell’isola. Ogni tanto qualche deviazione si deve fare!
Come da copione si inizia con il Circolo d’Oro: le cascate!
La prima che ho “sentito”, si proprio sentito, avvicinandomi con l’auto, incredibilmente si sente.  Immensa è dir poco, Gullfoss. Mi ha colpita la storia di questa signora che ha minacciato di buttarsi dal burrone se avessero deciso di fare una centrale idroelettrica. La stimo e la ringrazio. Mi è rimasta la voglia grande di vedere questa enorme cascata d’inverno.

LUOGO SACRO, LUOGO DELLA MEMORIA
Del Parco Nazionale di Þingvellir, patrimonio dell’Umanità, luogo storico, naturalistico ma soprattutto sacro per gli islandesi, mi è rimasta quest’immagine. Gli islandesi hanno celebrato qui tutti gli eventi più importanti degli ultimi secoli . Nel 1930 migliaia di islandesi si sono riuniti sotto le sacre rocce per celebrare i mille anni del loro parlamento. Per me emozionante!
Nell’anno 930 d.C. venne fondato l’Althing, il primo parlamento al mondo.

IL VIAGGIO CONTINUA
Tutto il sud: paesini di pescatori ma soprattutto greggi di pecore, cavalli nel vento. Il tempo corre ed io vorrei avere la macchina fotografica incorporata negli occhi. Vorrei fermarmi dietro ogni curva. Dietro ogni curva si apre un paesaggio diverso, un ghiacciaio, un vulcano, il mare, scogli, muschio sulle rocce nere. Questo verde smeraldo che copre chilometri di sassi neri, colate di lava, il deserto, lo si attraversa.
Mi sentivo su un altro pianeta perché non c’è traccia di uomo. La notte ho dormito a cento metri dai Geysir, non ho dormito.
Ogni cinque minuti lui esplodeva: puntuale.
Stare a guardare l’enorme bolla che bolle, bolle, bolle, si abbassa, si alza e avanti a ritmo scomposto e ad un certo punto… il vuoto e…suuuuuuuu!
Fantastico? senza parole, commovente. Alle spalle il cielo rosso e colorato.

Le sensazioni più forti, di vero brivido al punto di piangere, le ho provate quando, risalendo una collinetta mi sono trovata davanti agli occhi la laguna con gli iceberg!

Alle spalle un ghiacciaio immenso e a valle, coccolati dall’acqua, migliaia di iceberg di tutte le misure e di colori spettacolari, cangianti ad ogni istante. Impossibile fotografare le emozioni. Le foto, in particolare in questo luogo, non riescono a trasmettere le emozioni provate. Lì sarei rimasta. Posticino nel locale vista iceberg e mi sono gustata una zuppa spettacolare, bollente e il caldo pane ricoperto di burro. Sublime tutto ciò!

INQUIETUDINE E PAURA
Sensazioni di paura ed inquietudine: nella zona del lago MYVATN a nord ti trovi ad essere, a passare, a dormire, praticamente sul vulcano attivo. Tutto ribolle, tutto fuma. Mi hanno davvero impressionata i pseudo-crateri dentro il lago.

IL LAGO NEL CRATERE
Kerið: salire, salire e trovarsi ad ammirare uno degli spettacoli più suggestivi dell’Islanda.
Cambia la luce, cambiano i colori dei muschi, dei sassi e dell’acqua

CURIOSITÁBjörk… Canta il vulcano

VERSO NORD
Passaggi sugli altopiani ed incontri di vite del passato.

HUSAVIK
Husavik, dove vivono e si incontrano le balene.

La strada è libera… è vero… ma lo sguardo viene attratto dal cielo, dall’orizzonte ed è difficile dover decidere di guardare la strada.
La mia sensazione era: non posso perdere tempo a guidare. Fortunatamente mio marito si è sacrificato e mi ha fatto da autista per 9 giorni!

IL FINALE: CHE SPETTACOLO
LA LAGUNA BLU
Non me l’aspettavo così grande, così sola e distante, nel deserto di lava, lontana da tutto e da tutti.
Meraviglioso raggiungerla, fantastico immergersi, rilassante addormentarsi, esfoliante riempirsi di polvere di silicio e venir su ringiovanita di dieci anni e più. Riposata e felice, felice come non mai, la conclusione perfetta di un viaggio che mi rimarrà per sempre nel cuore, nel profondo del cuore.

Anche qui ho apprezzato il retrogusto dell’esperienza.
Infatti il momento più magico è stato quando sono salita sul tetto della struttura che ospita i servizi e alle spalle mi si è aperta un’immagine meravigliosa.

​Alessandra Fedel, Consulente di viaggi online Evolution Travel

Reykjavik, Islanda
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Geysir, Islanda
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Laguna con iceberg, Islanda
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