La prima volta che mi recai in Venezuela

La prima volta che mi recai in Venezuela, non sapevo davvero cosa aspettarmi. Un Paese “nuovo”, da visitare senza nessuna idea pre-confezionata. Non conoscevo nessuno che lo avesse visitato e quindi ero totalmente aperta ad ogni novità.
Sapevo solo che il nome derivasse dal fatto che i primi scopritori italiani, giunti sul Delta dell’Orinoco, ne rimasero tanto affascinati da chiamare il Paese Venezuela (piccola Venezia) come omaggio alla città che ricordava più di ogni altro queste zone piene di isolotti.
Il Paese mi stregò da subito con i suoi colori, con la sua gente ospitale, con il crogiolo di razze che lì si erano mescolate nel corso nei secoli, con la sua natura rigogliosissima, con le sue acque meravigliose e cristalline.
La natura fa la parte del leone in questo meraviglioso ed unico Paese. Una natura selvaggia e meravigliosa.
La visita del
Delta dell’Orinoco, secondo fiume per portata di acqua in America Latina dopo il rio delle Amazzoni, regala emozioni uniche. Risalire il fiume in curiara, la tipica imbarcazione indigena, per andare a visitare le comunità indigene dei Warao che abitano le rive del fiume e che vivono ancora senza i mezzi di comodità dati dalla tecnologia o fermarsi a pescare un piraña lasceranno ricordi indelebili nelle vostre menti.

Si rimane senza parole di fronte alla maestosità delle cascate del
Santo Angel, che, con il salto di 979 m, sono le cascate più alte del mondo. Situate nel cuore della foresta amazzonica, il Tepuy da cui si buttano è considerato una montagna sacra e si trova nel Parco Nazionale di Canaima. Sia che si scelga di optare per il “sorvolo” della cascata, sia che si opti per l’escursione in giornata partendo dalla Laguna di Canaima, la bellezza del luogo vi lascerà senza fiato. La Cascata deve il suo nome allo scopritore americano Jimmy Angel che nel 1937 sorvolava la zona in cerca di un bacino minerario.
Anche la visita del
Delta dell’Orinoco, secondo fiume per portata di acqua in America Latina dopo il rio delle Amazzoni, regala emozioni uniche. Risalire il fiume in curiara, la tipica imbarcazione indigena, per andare a visitare le comunità indigene dei Warao che abitano le rive del fiume e che vivono ancora senza i mezzi di comodità dati dalla tecnologia o fermarsi a pescare un piraña lasceranno ricordi indelebili nelle vostre menti.
La visita alla
Gran Sabana, con i suoi parchi naturali, le sue miniere d’oro e di diamanti, ci donerà anche la vista di animali che saranno però molto più presenti a Los Llanos, una sorta di pianura/pampas dove scorrazzano animali di ogni tipi e dimensione.
La gente è estremamente ospitale; si accontenta di poco per vivere ma ha sempre un sorriso sul volto. La vita, di per sé, non costa nulla agli occhi di noi Europei. Nelle zone di mare si mangia buon pesce e crostacei anche per meno di 7/8 euro.
Isla Margarita, poi, è anche porto franco e quindi si possono fare anche buoni affari.

Il Paese produce il
migliore tipo di cacao al mondo, esattamente a Chauo, un piccolo paesino tra le montagne venezuelane e a ridosso della costa. Il cacao è esportato in tutto il mondo ed è fonte di ottimo guadagno per questa comunità. E’ utilizzato molto nella industria gelatiera anche in Italia!
Forza, vieni a toccare con mano questo meraviglioso Paese. Godi dei suoi sorrisi e delle sue specialità.

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Alessandra Bettoni, Consulente di viaggi online Evolution Travel

Delta dell’Orinoco
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Isla Margarita
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