Visitare il Muro del Pianto a Gerusalemme: informazioni

Il Muro del Pianto è uno dei luoghi più importanti di Gerusalemme, indubbiamente da visitare nel corso di un viaggio in Terra Santa.
Perché è così rilevante? Da cosa deriva il suo nome? Quando andarci? Perché ci sono biglietti tra le pietre? Scopriamolo insieme.

 

Muro del Pianto, Gerusalemme

Muro del Pianto, Gerusalemme

Muro del Pianto, Kotel, Muro Occidentale: tanti nomi per parlare dello stesso luogo-simbolo, a Gerusalemme.
Nella città crocevia delle tre religioni monoteiste, questo posto emoziona i visitatori, siano essi credenti o meno.

Imponente e d’effetto, da secoli accoglie silenzioso le preghiere di migliaia di persone.
E’ quindi una tappa fondamentale nel corso di un tour in Israele, per l’importanza storica e religiosa che riveste.
Qual è la storia di questo luogo? Come preparasi ad un’escursione qui?

 

Abbigliamento, orari e informazioni

Il primo consiglio da considerare riguarda l’abbigliamento: nella giornata in cui visiterete il Muro del Pianto, sarà bene prevedere vestiti senza scollature e gambe coperte.

Questo è infatti il luogo più sacro dell’Ebraismo: come per qualsiasi posto del genere, occorre osservare regole basate sul rispetto e sul buonsenso.

L’accesso è gratuito ed è senza orario: ci si può avvicinare ad ogni ora del giorno e della notte.

Arrivarci è semplice: si trova nella Città Vecchia, proprio ai piedi della Spianata delle Moschee.
Una volta giunti qui, vi ritroverete in una piazza abbastanza ampia.

Chi vorrà avvicinarsi al Muro dovrà raggiungere il proprio “ingresso”. Si notano infatti due zone: una più ristretta, da cui possono entrare le donne.
L’altra, più grande, è riservata alle persone di sesso maschile.

 

I biglietti tra le pietre

Riuscendo ad avvicinarsi abbastanza, si noteranno tanti piccoli foglietti tra una pietra e l’altra.
Sono delle preghiere che i credenti lasciano nelle fessure. La voce popolare che si tramanda da secoli è unanime: gli accorati “appelli” lasciati lì si avverano.

Negli ultimi anni, ogni circa sei mesi, il Muro del Pianto viene “ripulito” da tutti i bigliettini, in modo da far spazio a nuove preghiere, data l’affluenza.
Dove andranno a finire i foglietti raccolti? Vengono portati in un cimitero lì vicino, per essere sepolti.

 

Perché si chiama “Muro del Pianto”?

Non c’è un’unica spiegazione sull’origine del nome.
Una teoria riguarda il sentimento di tristezza degli Ebrei derivante dalla distruzione dell’antico templio di Gerusalemme (il secondo, in realtà), avvenuto nel 70 dopo Cristo.
Ciò che resta del muro di cinta è appunto oggi il “Kotel”.

Questo luogo è importante anche i Musulmani: Maometto sarebbe giunto a Gerusalemme nel 620, su un cavallo alato, legandolo proprio a questo muro.

 

Muro del pianto: un uomo raccolto in preghiera

Muro del pianto: un uomo raccolto in preghiera

 

Una seconda spiegazione riguarda il fatto che gli uomini che si raccolgono in preghiera, di solito “ondeggiano” con il corpo in avanti e indietro: questo movimento potrebbe far pensare ad una persona che piange.

 

Come organizzare un viaggio a Gerusalemme

Se da tempo pensi di voler partire per raggiungere la Terra Santa, una tappa a Gerusalemme sarà assolutamente fondamentale.
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Redazione Evolution Travel

 

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