Sai perché Chefchaouen è tutta blu?

Si chiama Chefchaouen ed è una città del Marocco particolarissima: è tutta blu. Case, scalinate, edifici, vicoli: le sfumature sono proprio quelle del mare! Come mai da secoli questo luogo continua ad essere dipinto di azzurro, turchese, acquamarina? Leggi questo articolo: stiamo per svelarti perché Chefchaouen è tutta blu!

 

Chefchaouen, la città blu in Marocco

Chefchaouen, la città blu in Marocco

 

Forse l’hai notata scorrendo Instagram o su Facebook. Forse qualche amico che è stato in vacanza qui te l’ha raccontata.
Una città tutta blu: dalle pareti delle case alle scale che si inerpicano negli stretti vicoli.
Magari a primo impatto hai pensato che fosse una foto di un’isoletta greca, invece poi hai scoperto che si tratta di Chefchaouen.

Ci troviamo in Marocco, in quella che è definita “La Città Blu” o anche “La Perla Blu“.

L’impatto è prorompente per lo sguardo, già soltanto avvicinandosi al centro abitato in auto, durante il viaggio.

Il blu delle case offre un contrasto pazzesco, rispetto al verde delle montagne del Rif che sovrastano la città: che colpo d’occhio!

 

E tra le stradine e i vicoli, l’atmosfera è assolutamente magica: soft, ariosa, rilassante.
Tutto sembra sospeso nel tempo e nello spazio, in un angolo di mondo unico!

 

Chefchaouen, un cortile interno di una dimora

Chefchaouen, un cortile interno di una dimora

 

E in effetti, in un certo senso lo spirito della città è rimasto “incantato”: tutto qui è autentico, probabilmente poiché Chefchaouen è stata “isolata” a lungo.
Fino alla metà dello scorso secolo, infatti, l’ingresso agli stranieri era interdetto.
Chefchaouen è una città sacra per i musulmani; da qui la legge – in vigore fino a qualche decennio fa – per la quale i non credenti e gli stranieri non potevano entrare.
In pratica era un luogo sconosciuto per il mondo… e forse anche per questo oggi ha un’aria così speciale!

 

Perché la scelta del blu?

Torniamo alla domanda principale di questo articolo: perché Chefchaouen è tutta blu?
Quando si è deciso di iniziare a pitturare tutto con i colori del mare e del cielo?

Non c’è una risposta univoca ma due ipotesi principali che tengono banco ancora oggi.

La prima teoria è a sfondo storico-religioso: Chefchaouen è stata fondata nel 1471 da alcuni esiliati andalusi, di religione musulmana ed ebrea.
Secondo gli storici, la popolazione ebrea avrebbe iniziato a dipingere le case, le finestre e le porte di blu in quanto questo sarebbe il colore che – per loro – richiama il Paradiso.

La seconda teoria è di ordine del tutto “materiale” e pratico: la scelta cromatica deriverebbe dall’esigenza di allontanare zanzare e insetti vari.
Questi animali, infatti, starebbero ben lontani dagli specchi d’acqua e dunque la popolazione avrebbe pensato di “simulare” il mare per evitare l’assedio degli insetti.

 

Chefchaouen, stradine e negozi

Chefchaouen, stradine e negozi

Quale che sia la vera ragione, il risultato è un mix cromatico che va dal blu al turchese, passando per l’acquamarina: un connubio di tonalità rilassanti, avvolgenti e che lasciano di stucco i visitatori.

 

Visitare Chefchaouen in Marocco

Ritaglia almeno 2 giorni del tuo tour in Marocco per visitare Chefchaouen: è ricca di luoghi da vivere, con la giusta calma, soprattutto se ami fare fotografie.

La Medina ti stupirà per contrasto: qui, all’interno della città, noterai invece sprazzi di bianco.
Non perdere l’occasione di passeggiare fra queste stradine e magari di dormire proprio nel cuore della città, almeno una notte.

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Redazione Evolution Travel

 

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