Una delle tante particolarità del Paese è proprio questa…in Thailandia si festeggiano 3 capodanni!!
Partiamo dai meno sentiti che sono il nostro cioè quello occidentale festeggiato la notte del 31/12 di ogni anno, passiamo poi a quello cinese appena trascorso (qui non c’è una data fissa, ma cade generalmente tra fine Gennaio e inizio Febbraio…l’ultimo è stato l’08/02) che ha decretato l’inizio dell’anno della scimmia e infine arriviamo al loro vero capodanno, quello buddhista che per l’occasione dura 3 giorni dal 13/04 al 15/04 quindi è ormai alle porte!!
Da segnalare che il calendario buddhista è nato con Buddha ed è 543 anni più avanti rispetto a quello cristiano.
In lingua thailandese viene chiamato Songkran ed è una delle feste più gioiose e giocose al Mondo perchè in quei giorni si scatena una vera e propria “guerra” d’acqua dalla quale nessuno è risparmiato.
E ovviamente per nessuno intendo anche i turisti che dopo lo stupore iniziale prendono subito coraggio e si gettano nella mischia. Il tutto ovviamente con il sorriso sulla bocca visto che siamo appunto nel “Paese del Sorriso“.
La festa inizia all’alba con le prime luci del mattino e termina al tramonto. Con l’imbrunire quindi finiscono le ostilità e l’appuntamento è rimandato al giorno dopo.
Diciamo anche che il senso festaiolo che oggi ha assunto l’evento non deve far dimenticare che il Songkran è principalmente una festa religiosa che segna l’inizio dell’anno buddhista e per i tradizionalisti rimane tale, ma ovviamente oggi soprattutto tra i più giovani ha assunto anche un altro significato.
Il fatto di tirarsi l’acqua non è una scelta del tutto casuale visto che la tradizione vuole che si facciano offerte al tempio bagnando le immagini del Buddha con schizzi d’acqua ed è oggi diventato un simbolo, un augurio di buona fortuna.
I mezzi per il lancio d’acqua sono i più strani e ingegnosi…si passa dai semplici secchi o alle pistole ad acqua, mentre i più facinorosi attrezzano i loro pick up con cisterne e tubi d’acqua nel cassone da “sparare” alla folla…nelle zone più rurali capita che vengono utilizzati anche gli elefanti per il lancio d’acqua.