Voglio raccontarvi la mia personale esperienza di viaggio con mia moglie Patrizia insieme al nostro amico peloso, che da quando è arrivato nella nostra vita è diventato più di una semplice amicizia ma un componente importante della nostra famiglia.
Io e Patrizia in passato abbiamo sempre avuto cani in famiglia, e quando ne abbiamo formata una noi due insieme, non poteva mancare un amico a 4 zampe. Infatti a settembre di due anni fa, siamo diventati papà e mamma di Sherlock, un “poco fine” ma dolcissimo bulldog inglese di ormai 2 anni e mezzo. La scelta di accogliere un cane è stata “sofferta” perché entrambi sapevamo che avremmo dovuto rinunciare a qualcosa; in particolare ha posto un limite alla nostra innata voglia di viaggiare.
I bulli sono una razza particolare: pur avendo un caratteristico aspetto di forza, sono, invece, delicati dal punto di vista cardiaco e respiratorio. Devi stare attento al caldo, al sole, all’aereo…insomma viaggiare con lui è sempre un terno al lotto. Andare all’estero e fargli prendere un aereo è fuori discussione, perché, nonostante oggi molte compagnie aeree permettano l’accesso ai cani sia in stiva sia in cabina (ogni compagnia aerea ha le proprie regole in termini di trasporto animale), non credo lui possa reggere alla pressione atmosferica e alla nostra mancanza.