Viaggio sulla Strada del Pamir in Tajikistan, il tragitto impossibile

Non ci sono molti altri tragitti stradali come quello tracciato dalla M41, una delle strade più alte e impervie del mondo.
Siamo in Asia Centrale, tra la località di Mazar-e Sharif in Afghanistan e Oš, in Kirghizistan. Più di 400 chilometri che percorrono anche lo stato del Tajikistan, dove con il post di oggi ci soffermeremo.

 

Tajikistan, un tratto della M41: strada del Pamir

Tajikistan, un tratto della M41: strada del Pamir

La Strada del Pamir è inospitale, ostica, a tratti apparentemente impossibile. Si snoda lungo l’altipiano del Pamir e si inerpica su costoni di montagne che d’inverno diventano trappole di ghiaccio dalle quali chiunque potrebbe voler fuggire.
Altissima, svetta con i suoi 4.655 metri sul livello del mare e, per questa ragione, si posiziona al secondo posto delle strade più alte del mondo; prima di lei, c’è solo la Karakorum Highway che va dal Pakistan fino alla città di Kashgar.
Eppure, malgrado la sua natura così “difficile”, è praticamente l’attrazione perfetta da scoprire se si ha intenzione di viaggiare in Tajikistan.

 

Il motivo? Ce lo spiega Andrea Baravalle, Consulente di viaggio online Evolution Travel specializzato in itinerari in Asia Centrale: “Il fascino di un viaggio di questo genere consiste nel percorrere una strada quasi impossibile, nella scoperta di uno dei Paesi al Mondo più sperduti, dimenticati e poveri al mondo.
Adrenalina e brivido saranno compagni di viaggio in questa avventura, quando ci si renderà davvero conto che ci si muoverà sfiorando burroni, correndo parallelamente con il confine afghano, senza nemmeno incontrare un benzinaio o un posto di ristoro”.

Baravalle consiglia dunque di considerare l’idea di un tour in Tajikistan percorrendo appunto la M41, così da poter deviare di tanto in tanto dal tracciato principale per visitare i piccoli paesini dove vive la scarsissima popolazione, per lo più nomade.
C’è poi la possibilità di entrare in Afghanistan senza visto per assistere al rinomato mercato del sabato ad Ishkashim. E poi proseguire per un altro Paese confinante come ad esempio il Kyrgyzstan o con il più spettacolare attraversamento della frontiera Kyrgyza con quella Cinese per raggiungere, infine, la favolosa città di Kashgar.

 

Una valle lungo la Palmir Highway

Una valle lungo la Palmir Highway

“E’ davvero emozionante percorrere immense praterie dove si radunano migliaia di cavalli allo stato brado o arrivare in sperduti villaggi in Afghanistan – continua Andrea Baravalle – E’ una vita così lontana dalla concezione delle nostre esistenze che colpisce e arricchisce il viaggio con potenti vibrazioni.
La natura sa stupire anche a queste altitudini apparenetemente così ostiche: i miei viaggiatori apprezzano sempre molto visita del Lago Issyk Kul (o Ysykköl), uno splendido specchio d’acqua di color blue cobalto!
Per chi è appassionato di montagna, è sempre un colpo al cuore scorgere in lontananza la spettacolare catena ghiacciata dei Monti Altay.
Ciò che vorrei consigliare ai coraggiosi e appassionati viaggiatori che desiderano scoprire l’Asia Centrale è di non limitarsi a voler visitare soltanto il Tajikistan.

 

Lago Issyk Kul

Lago Issyk Kul

Non solo per arricchire l’esperienza di conoscenza di queste regioni ma anche per una motivazione molto pratica: percorrere una volta la disastrata e sterrata Pamir Highway è consigliabile proseguire per un altro paese che abbia un aeroporto, senza dover necessariamente tornare indietro”.

 

Di certo, per viaggi così particolari non è possibile improvvisarsi: è fortemente consigliato affidarsi a chi conosce il territorio e soprattutto sa a chi affidare la sicurezza dei viaggiatori, rivolgendosi solo a fornitori locali testati.
Ci sono tratti senza parapetto, strettoie che non consentono il passaggio di due veicoli, atmosfere che evocano solitudine arcaica.
Lasciare organizzare tutti gli spostamenti ad un Consulente di viaggi esperto nei paesi dell’Asia Centrale è l’idea migliore.
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Redazione Evolution Travel

 

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