Il “gusto” della Jamaica

Nel mio primo viaggio in Jamaica decidemmo di soggiornare in un appartamento perché avevo un po’ paura di restare digiuna… i miei gusti sono un po’ particolari! Quindi il kit di sopravvivenza in valigia era composto da pasta e salsa di pomodoro!!! L’appartamentino era molto carino ma ci abbiamo cenato solo due volte, la prima dopo aver acquistato in spiaggia delle aragoste che poi abbiamo utilizzato per fare uno spaghetto buonissimo e la seconda per far provare la mitica aglio, olio e peperoncino ai nostri nuovi amici jamaicani!!!

La qualità del cibo ci ha davvero stupite, la cucina è infatti una fusione di culture diverse, con un’impronta jamaicana, per non parlare poi dell’influenza della cultura culinaria Rasta, che si basa principalmente su pesce, frutta e verdura. In nessun altro luogo (e parliamo di qualche annetto fa!) avevo visto una vastità di piatti vegetariani anche nei ristorantini più piccoli; per non parlare del cibo Ital, che è qualcosa in più, infatti nella cultura Rastafariil cibo dev’essere tutto naturale e non modificato chimicamente; molto importante è anche il metodo di cottura e non usano il sale per insaporire le pietanze ma spezie. Ital deriva dalla parola “vitale”, i Rastafariani credono che questo sia il modo migliore per mantenere il corpo puro e sano.

Ma torniamo a noi, di certo non mi sono convertita dal caffè e latte alla colazione tradizionale con Ackee and Saltfish, cioè merluzzo e ackee (un frutto tropicale), però il Jerk mi ha conquistata! Praticamente è il metodo di cottura con il quale vengono cucinate un po’ tutte le carni e anche molti pesci. I barbecue jamaicani sono dei barili tagliati a metà longitudinalmente in modo che il pezzo sotto contenga la brace e quello sopra faccia da coperchio, la carne o il pesce vengono arrostiti lentamente su un fuoco di legno di pimento, che dà un profumo ed un aroma particolari. Oltre a questo, anche gli ingredienti della marinatura rendono il jerk unico e dopo una serata in un localino sulla spiaggia di Negril non ci si può non fermare per magiare in piedi in strada “a quarter of jerk chicken”, magari accompagnato da una Red Stripe, la birra jamaicana o ancora meglio un orange juice (che è dolcissimo) e ci sta una favola col piccante del pollo, oppure una frizzantissima TING.

Per non parlare dello “spuntino” jamaicano più diffuso: il patty, un calzone ripieno di verdure, pollo, maiale, oppure crostacei tutto molto speziato e abbastanza piccante, mangiato in spiaggia, magari stemperando tutte quelle spezie con un panino di “Coco bread”…

La frutta meriterebbe una sezione tutta per lei, ma una dritta per andare oltre i soliti cocco, mango, ananas e banane che sono ottimi è quella di provare almeno un ugly, cioè un arancio davvero bruttino, perché è più chiaro e con la buccia non troppo invitante perché ha delle macchie più scure… ma di una dolcezza unica, si trovano in quasi tutti i banchettini di frutta per strada.

Una cosa che ho impiegato un po’ ad apprezzare sono le zuppe, perché mi sembrava assurdo mangiare/bere questi brodini caldi con quelle temperature… invece sono una delizia e non fanno sentire più caldo, anzi! Provare per credere!!!

Quindi la Jamaica non è solo reggae, sole, cascate e tanto divertimento ma è una località che vale la pena visitare anche per assaggiare la sua cucina, anche chi soggiorna nei resort all inclusive dovrebbe provare la cucina dei ristorantini tipici e dei banchetti di piatti a base di jerk senza mai dimenticare la regola numero uno: se il locale è frequentato dagli abitanti del posto, i prezzi saranno abbordabili e la qualità sarà sicuramente ottima!

Negril
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BARBECUE JAMAICANO
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BANCHETTINO DI FRUTTA
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