Documenti per viaggi in Nepal: visto turistico e pass per trekking

Con questo post illustreremo le procedure necessarie da compiere prima di intraprendere un viaggio in Nepal. Visto turistico, passaporto ed eventuali altri documenti devono infatti essere perfettamente in regola, pena il mancato ingresso nel paese.

Ecco dunque una breve guida che risulterà utile ai viaggiatori interessati ad un tour del Nepal, compresi tutti coloro i quali stanno per partire per fare trekking in questa straordinaria terra.
C’è infatti una specifica normativa che riguarda questa categoria di persone, introdotta dal governo nepalese e dunque da rispettare.

Il primo passo da compiere è verificare il proprio passaporto. Questo non solo chiaramente non dovrà essere scaduto ma dovrà anche avere una validità residua di almeno sei mesi e comunque superiore al periodo di permanenza nel Paese.
Considerando ciò, nel caso di difformità è utile recarsi al più presto presso gli uffici competenti, nell’ipotesi in cui si dovesse procedere ad un rinnovo.

A questo punto si dovrà valutare se occorre richiedere un visto turistico per il Nepal. La risposta è affermativa: è assolutamente necessario.
Il visto può essere ottenuto secondo tre modalità:
– direttamente all’ingresso in Nepal, dunque presso gli uffici preposti situati nell’aeroporto di Kathmandu;
– presso la frontiera terrestre;
– rivolgendosi preventivamente al Consolato Onorario del Nepal a Roma (Largo C. Grigioni 7/8 – 00152 Roma; tel: 0039 0653293402/403/405; fax: 0039 06 53293416; può essere utile visitare il sito nepalimmigration.gov.np).

In qualsiasi circostanza, si dovrà essere muniti di passaporto e di due fototessere.

Questa è dunque la normativa riguardante gli arrivi in Nepal per fini turistici; il visto così ottenuto non risulterà valido per svolgere alcun tipo di mansione lavorativa, nè attività di volontariato.

Molti viaggiatori si recano in questo paese per fare trekking: in Nepal l’attività è praticata da sportivi e appassionati in arrivo da tutto il mondo, data la particolarità del territorio.
In questo caso sarà utile sapere che in Nepal il governo locale ha istituito il TIMS (Trekkers’ Information Management System): si tratta di un sistema che, nella malaugurata ipotesi di emergenza e di problemi, aiuta le autorità ad individuare le persone impegnate in questo tipo di attività, per facilitare i soccorsi e avere un quadro completo della situazione.
Dunque, tutti coloro i quali si recano in Nepal per fare trekking dovranno richiedere una carta TIMS, rivolgendosi alle agenzie “Trekking Agency Association of Nepal” TAAN o dal “Nepal Tourism Board” NTB. Si consiglia di prendere visione dei siti ufficiali htaan.org.np (TAAN) e welcomenepal.com/promotional/ (NBT) per espletare correttamente la procedura.
Questa operazione dovrà essere svolta anche nel caso di viaggi per trekking nell’ambito di gruppi organizzati.

Infine, vi è un’ultima considerazione da fare prima di partire per questo paese: nel caso si arrivi in Nepal con un volo in transito per l’India, è altamente consigliabile munirsi preliminarmente di visto di transito, contattando il Consolato indiano in Italia. Senza questo visto – nel caso di scali e/o ritardi nelle coincidenze – non sarà possibile lasciare l’area aeroportuale.

Malgrado il fatto che, apparentemente, queste prescrizioni possano sembrare impegnative, le procedure non sono poi così macchinose.
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Redazione Evolution Travel

Mustang, Nepal
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Kathmandu
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Trekking in Nepal
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