I monasteri dell’Armenia, fascino millenario

L’Armenia è una terra ancora troppo poco conosciuta, seppur ricca di cultura e di storia.
Solo da qualche anno i viaggiatori hanno iniziato a puntare le bussole su questa destinazione che, una volta raggiunta, lascia incantati.
Merito della grande ricchezza storica e di un patrimonio naturalistico preservato ed incontaminato.
Merito di un popolo che, a dispetto della sua storia dura e amara, ha caparbiamente tramandato saperi e tradizioni millenarie, riuscendo a non farne perdere traccia.

Tra i motivi per visitare il paese, c’è indubbiamente l’opportunità di effettuare un tour tra i monasteri dell’Armenia: qui ve ne sono numerosissimi, grazie al fatto che si pensa che l’Armenia sia stato il primo paese cristiano al mondo.
Una spiritualità fortemente coltivata che ha visto come manifestazione esteriore la costruzione di luoghi di raccoglimento e di culto, anche in angoli remoti del territorio.
In realtà, oltre ai monasteri cristiani, è possibile notare la presenza anche i moschee e di templi pagani, frutto delle “contaminazioni” dovute al passaggio di svariati popoli, nel corso dei secoli.
L’Armenia, in quanto posizionata tra Turchia, Iran, Georgia e Azerbaijan, ha da sempre rappresentato un punto strategico per rotte commerciali e dominazioni: un vero e proprio varco di accesso e di collegamento tra Oriente e Occidente.
Per questo motivo svela continui segnali di tracce lasciate in passatto, riflessi soprattutto nelle costruzioni che si stagliano tra vallate, montagne impervie e vulcani spenti.

Tra i luoghi più noti, spicca senza dubbio il monastero di Geghard: il complesso, formato da sette chiese più altre unità realizzate in differenti epoche, è per lo più scavato nelle rocce di un profondo canyon.
Sculture e bassorilievi ne hanno caratterizzato anche gli interni, in linea con lo sviluppo avuto nei secoli. Data la sua straordinarietà, l’UNESCO ha inserito questo monastero nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità, nell’anno 2000.

Altro luogo imperdibile è il monastero di Khor Virap, divenuto importante poiché qui San Gregorio sarebbe stato imprigionato in un pozzo per 12 anni. Tra storia e leggenda, questo posto assume un forte significato per tutto il popolo armeno, considerando il fatto che San Gregorio è stato appunto il fondatore del Cristianesimo nel paese.
Non a caso nella principale chiesa del complesso vengono ancora oggi celebrati molti battesimi e giungono qui migliaia di persone in pellegrinaggio.
Da un punto di vista strettamente paesaggistico, il Monastero di Khor Virap è un punto strategico per ammirare la maestosità del Monte Ararat, oggi di pertinenza turca ma da sempre considerato il monte degli armeni.
Da qui la vista è impagabile: non a caso questo è uno dei punti panoramici migliori per scattare fotografie al cospetto della montagna.

Spostandosi in direzione della regione del Lago Sevan, sarà possibile notare diversi monasteri, tra i quali quello di Sanahin e quello di Haghpat. Essendo collocati in due villaggi molto vicini tra loro, è possibile visitare entrambi i complessi nella stessa mattinata.
Le differenze tra i due sono davvero poche: sembrano quasi costruzioni gemelle.

Proseguendo l’itinerario armeno in direzione di Ashtarak, si potranno incrociare i monasteri di Hovhannavnk e di Saghmosavank, prima di raggiungere un altro luogo importante: la chiesa di Amberd.

Sarebbe inoltre interessante riuscire a prevedere – a questo punto – anche una visita del Tempio di Garni: si tratta di un’opera pagana dedicata al dio Mitra del I secolo d.C., decisamente molto differente dal resto del patrimonio armeno. Tant’è che a lungo è stato base logistica militare e, per un certo periodo, residenza estiva del sovrano. Trovano posto qui anche antichissime terme.
L’importanza di questo luogo sta nel fatto che si tratta dell’unica testimonianza di costruzione architettonica ellenistica sul suolo armeno e, più in generale, del territorio del Caucaso.

Per completare una panoramica delle testimoniazione religiose in Armenia, non ci si dovrebbe lasciar sfuggire l’occasione di ammirare anche la Moschea Blu di Erevan.

Quello che indubbiamente incanterà i viaggiatori che avranno deciso di intraprendere un viaggio in Armenia sarà, al di là delle evidenze storiche e religiose, lo straordinario impatto visivo della natura di questa terra.
Tra gole aspre e promontori quasi invalicabili, la vegetazione circostante i monasteri contribuirà a far respirare un clima ascetico e straordinariamente emozionante.
Le foto a corredo di questo post danno solo un piccolo assaggio di tutto ciò; sono state scattate da Federica Biondi, Consulente di viaggi online Evolution Travel nonchè specialista del prodotto Armenia: un’esperta della destinazione oltre che attenta viaggiatrice.

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Redazione Evolution Travel

Monastero di Khor Virap
Monastero di Khor Virap - ph Federica Biondi
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Monastero di Haghpat
Monastero di Haghpat - ph Federica Biondi
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Tempio di Garni
Tempio di Garni - ph Federica Biondi
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