Da nord a sud, da Um Qais ad Aqaba, un percorso di 650 km frutto dell’impegno di un’associazione di 40 volontari che hanno tracciato, mappato e messo in sicurezza quello che viene definito come il “Cammino Inca del medio Oriente”.
Il sentiero attraversa 52 villaggi ed è percorribile nella sua interezza in circa cinque settimane di trekking con una media di 25/30 km al giorno.
Quello che però i numeri non riescono a spiegare è la bellezza di paesaggi che attraversa il Jordan Trail e la ricchezza dei popoli che si incontrano.
Tappe e difficoltà del Jordan Trail
Dalle colline di ulivi alle rocce colorate, dal deserto di sabbia ai colori rossi accesi del Wadi Rum, dai siti archeologici romani agli antichi castelli islamici, da Petra al Mar Rosso, dall’ospitalità delle famiglie che incontrerai lungo il percorso ai cani randagi, il Jordan Trail è un percorso che entra nell’anima.
Le tappe del nord sono caratterizzate da terreni verdi e villaggi che si snodano lungo l’area boscosa di Ajloun. Mano a mano che si scende verso sud i paesaggi diventano più aridi, attraversando imponenti canyon, antiche strade romane e desertici altipiani.
Il percorso infatti attraversa otto regioni, completamente diverse tra loro per storia, cultura e paesaggio e costeggia la Great Rift Valley per tutta la sua lunghezza. Non sempre sono presenti villaggi o strutture alle quali potersi appoggiare, tanto che numerosi tratti devono essere percorsi con la totale autonomia di cibo e acqua.
È abbastanza complicato percorrere il cammino senza una guida perché richiede:
- Buon allenamento fisico,
- Adeguata preparazione ai trekking lunghi,
- Abilità di cammino su roccia,
- Capacità di sopportare il peso di uno zaino pesante sulle spalle,
- Conoscenza delle tecniche di wild camping (campeggio notturno, cucina da campo e purificazione dell’acqua),
- Spirito di adattamento,
- Attrezzatura necessaria per percorrere il trekking in sicurezza,
- Ottimo senso dell’orientamento.
La vera difficoltà del percorso infatti è data dall’orientamento. Il Jordan Trail, nonostante sia stato interamente tracciato, non è ancora del tutto segnalato. Nell’affrontare il tragitto sono molti i punti di incertezza che si incontrano e che possono portare fuori traccia. Fondamentale l’uso del Gps, unito ad un ottimo senso dell’orientamento, per non rischiare di incorrere in situazioni pericolose.
Sappi inoltre che in gran parte del percorso non è presente una buona copertura telefonica, il che rende più difficoltoso percorrere il trekking in autonomia in assoluta sicurezza.
Come fare trekking in Giordania in sicurezza
Il consiglio di Luca Girardi, responsabile tour operator Evolution Travel per la Giordania, è quello di affidarsi ad una guida che ti possa accompagnare lungo il cammino. Sarà una presenza discreta, ma fondamentale per vivere l’esperienza al meglio.
Certo, percorrere il Jordan Trail nella sua interezza è piuttosto impegnativo in termini di lunghezza, tempo e difficoltà. Ci sono però tantissimi altri percorsi che si possono fare unendo selvaggi trekking e comodi transfer con jeep 4×4, notti tendate sotto cieli di stelle e magnifici resort nei quali riposare, la visita guidata a Petra e il cammino nel deserto del Wadi Rum.
I dislivelli non sono impegnativi e il bagaglio personale viene trasportato con le auto, in modo che potrai portare con te solo un piccolo zaino durante il giorno con il necessario per il trekking.
Tolte tutte le preoccupazioni, ti resterà solo il compito di camminare e goderti le meraviglie della Giordania.
Redazione Evolution Travel