È possibile vivere i Caraibi ad un ritmo più lento e sostenibile per ammirare il lato più autentico delle isole senza impattare sull’ambiente?
È questo l’obiettivo di Aruba, l’isola caraibica che punta a diventare l’isola più sostenibile del mondo per migliorare la qualità di vita dei propri abitanti, dell’ambiente e dell’economia stessa del paese.
Verso un’economia 100% sostenibile
La priorità del governo è ridurre la dipendenza dal petrolio e le emissioni di CO2 con l’obiettivo di diventare la prima economia basata interamente su energia sostenibile.
Già nel 1994 Aruba aveva lanciato l’iniziativa Aruba Reef Care Project nella quale abitanti e visitatori erano invitati ad un evento organizzato per raccogliere tutti i rifiuti dalle spiagge.
Da qui, tanti passi in avanti sono stati fatti dal governo: dalla riqualificazione di costruzioni già esistenti al divieto di utilizzo di materiali in plastica monouso in tutta l’isola. Quest’ultimo divieto, oltre ad aiutare il pianeta, ha permesso anche di ridurre la produzione di rifiuti con un miglioramento tangibile e piuttosto immediato anche sull’aspetto delle spiagge stesse.
Più recentemente inoltre è stato emanato un provvedimento che vieta le creme solari contenenti Oxybenzone, un composto che riduce la sopravvivenza dei coralli, provocandone lo sbiancamento.
Alloggi eco-friendly
Anche la popolazione di Aruba sembra andare nella stessa direzione, tanto che moltissimi resort stanno implementando la propria capacità di produzione di energia pulita. Con più di 5.000 venti e 2.500 ore di sole l’anno è evidente come il potenziale solare ed eolico sia enorme, ma saperlo sfruttare è una questione di lungimiranza, attenzione e amore per la propria terra.
Il Bucuti& Tara Beach Resort ad esempio dispone di 618 pannelli solari e fotovoltaici che, combinando l’energia eolica con quella solare di Aruba, producono oltre il 40% del suo intero fabbisogno energetico, ma non è l’unico resort ad avere ottenuto la certificazione green EarthCheck.
My promise to Aruba
Per i viaggiatori attenti che desiderano contribuire per preservare il delicato ecosistema dell’isola è stata lanciata negli ultimi anni la campagna “My Promise to Aruba”. Un messaggio di sensibilizzazione che invita gli ospiti a comportarsi in maniera ecologicamente e socialmente responsabile.
Abbiamo chiesto a Stefania Rigiroli, consulente di riferimento per Aruba di Evolution Travel, quali siano le attività migliori per vivere l’isola seguendo i principi dello slow tourism.
Attività di turismo a ritmo lento per una connessione autentica e profonda
“Camminare è la principale attività green irrinunciabile. Il Parco Nazionale Arikok si estende infatti per circa il 20% della superficie dell’isola ed è costituito da oltre 32 chilometri di sentieri incontaminati.
Tutti i percorsi dell’isola sono completamente sicuri, tanto che è possibile percorrerli anche da soli oppure aderendo ad escursioni e visite guidate a piedi. Uno dei sentieri che attraversano il Parco Arikok è il CunucuArikok Trail, adatto anche ai bambini, dov’è possibile ammirare tantissimi esemplari di flora locale, ma anche scoprire com’era la vita degli agricoltori dell’isola.
E se ti dicessi che puoi fare kayak nelle lagune di mangrovie della costa meridionale osservando uccelli e specie marine che vivono solo qui? Oppure perché non noleggiare una mountain bike per scoprire ogni angolo di Aruba tra la costa e la campagna dell’entroterra? E hai mai pensato di poter immergerti nella natura selvaggia in sella ad un cavallo?
Vivere i Caraibi in maniera attenta e sostenibile si può (e si deve)”.