Esistono almeno mille motivazioni per fare un viaggio in Indocina: la cucina vietnamita, tra le più rinomate del mondo, Luang Prabang in Laos, i tuk-tuk di Siem Rap, l’altopiano di Bolaven, la storia di Ho Chi Minh City (la “vecchia” Saigon), le risaie di Sapa, la Silver Pagoda, le cascate Kuang… e si e potremmo continuare per ore.
Ma tra tutte queste, Nicola Paci, consulente di riferimento per l’Indocina di Evolution Travel, non ha dubbi nell’affermare che esistono tre motivi che, da soli, valgono il viaggio!
Baia di Halong in Vietnam
Considerata, a buon titolo, l’ottava meraviglia del mondo naturale e inserita nel 1994 nella lista dei siti Patrimonio UNESCO, la Baia di Halong è un incanto che sa di eternità. La baia è conosciuta per le acque smeraldine e per le migliaia di isole calcaree che vanno dai 5 ai 200 metri di altezza ricoperte dalla foresta pluviale che si ergono tutto attorno in un’area vastissima del Golfo del Tronchino.
Salendo a bordo di imbarcazioni potrai esplorare gli isolotti di pietra, fare immersioni subacquee, arrampicare e fare trekking nel montuoso parco nazionale di Cat Bà, o semplicemente goderti lo spettacolo che scorre sotto ai tuoi occhi.
Quello che infatti non si può descrivere è l’emozione di trovarsi a navigare all’interno di un sogno esotico tra leggende di draghi e luci che si riflettono nel mare, tra il silenzio della navigazione e gli echi di una natura rigogliosa, pulsante, viva, mentre il profumo dolce-salato della baia avvolge i sensi.
Le isole non sono tutte disabitate: delle 1969, circa 40 sono abitate, ma testimonianze archeologiche dimostrano che la baia fu una delle culle del popolo vietnamita.
Complesso di Angkor Wat in Cambogia
Il monumento religioso più grande del mondo e ancora in parte da scoprire: Angkor Wat è un tesoro prezioso capace di lasciare a bocca aperta tutti i viaggiatori. Si tratta infatti di uno dei luoghi più straordinari del pianeta, da vedere almeno una volta nella vita.
Questo tempio dedicato a Vishnu, sorge nei pressi della città di Siem Reap, nell’area dell’antica capitale scomparsa di Angkor ed è questo il motivo per il quale il sito è raffigurato proprio al centro della bandiera della Cambogia, come simbolo dello splendore del suo passato imperiale.
Angkor fu infatti sede delle diverse capitali dell’impero Khmer, il grande regno cambogiano che tra il IX e il XV secolo dominò su gran parte dell’Indocina, e oggi – con i suoi 400km quadrati di estensione – è uno dei siti archeologici più vasti del mondo.
Tra le rovine, la giungla che avanza e i resti di un grandioso sito archeologico è possibile rimanere giorni in osservazione: all’interno di Angkor ci sono infatti decide e decine di templi più piccoli, uno diverso dall’altro e molti sono ancora da scoprire.
La varietà culturale delle tribù del Laos
Il Laos non è certo famoso e popolare come i Paesi vicini, ma forse è proprio questo uno dei suoi punti forti: paesaggi selvaggi e incontaminati si perdono a vista d’occhio mentre attraversi giungle, foreste e cime vertiginose per entrare in contatto con le popolazioni locali.
Nonostante il Laos conti solo 7 milioni di abitanti, al suo interno ci sono 130 tribù etniche minoritarie, suddivise in quattro gruppi linguistici, con stili di vita, usi, tradizioni e abitudini difficilmente comprensibili agli occhi occidentali, ma decisamente interessanti.
Spostandoti a piedi, tra un villaggio e l’altro, potrai immergerti nella cultura locale, mangiare assieme alla popolazione e addentrarti nel mondo ancora sconosciuto di queste minoranze etniche, alcune delle quali contano poco più di 100 persone.