Il Giappone è considerato da molti come il non plus ultra del mondo avveniristico: i grattacieli che svettano al di sopra dei palazzi imperiali, i negozi di tecnologia all’avanguardia, i treni che sembrano usciti da un racconto di fantascienza e la cultura pop dei manga contribuiscono a fomentare questo immaginario.
Ma c’è anche un altro Giappone: quello capace di stupire attraverso luoghi che narrano la tradizione di una cultura millenaria, quello che racconta un’originalità estetica di pensiero e di arti, quello dei templi e della storia che si tramanda nei secoli.
Emilio Zanetti, consulente di riferimento per il Giappone di Evolution Travel, non ha dubbi: “per gli amanti dei viaggi culturali, per chi – oltre alle attrazioni turistiche – cerca esperienze autentiche, una tappa al Monte Koya (Koya-San), è in grado di cambiare la vita”.
Il Monte Koya
Il Monte Koya si trova nella regione del Kansai, al termine di una valle profonda incastonata sulla cima di un altopiano circondato da 8 cime montuose.
Si raggiunge in circa un’ora e mezza Tra Osaka al Koya , ma il viaggio va considerato come parte integrante di questa intensa esperienza perché ti permettere di entrare piano piano in contatto con questa ancestrale cultura mentre il treno attraversa vallate, strette gole, zone rurali e pareti rocciose.
Dopo 12 secoli di storia il Monte Koya, fondato dal monaco Kōbō-Daishi, è oggi il centro più importante per lo studio del buddhismo esoterico, la sede del buddhismo shingon e dal 2004 è entrato nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Si tratta infatti di uno dei luoghi più sacri dell’intero Giappone.
Visitare il complesso del Monte Koya
Tra cedri giapponesi con fusti alti fino a 40 metri, pendii boscosi di criptomerie e stradine silenziose si erge il centro monastico del Monte Koya composto da più di cento templi buddhisti all’interno dei quali vivono solo 3000 persone.
Oltre ai complessi templari qui si trova anche Okunoin, il cimitero più grande di tutto il Giappone, con oltre 200.000 sepolture in pietra allineate all’interno della foresta di cedri in un silenzio interrotto solo al crepitare delle migliaia di lanterne luminose che illuminano i vialetti lastricati tra le tombe.
Una notte con i monaci buddhisti
Ma la vera esperienza è la possibilità di dormire all’interno di uno dei monasteri del Monte Koya. Sistemazioni semplici nel pieno rispetto della tradizione, dove potrai dormire su futon adagiati sui tatami all’interno di foresterie chiamate shukubō.
Sarai ammesso alle funzioni religiose che iniziano prima della colazione, potrai partecipare alla vita quotidiana dei monaci, assistere a riti buddhisti o alla cerimonia del fuoco, fare meditazione, osservare la scrittura dei sutra o prendere parte ai tour serali all’interno del cimitero Okunoin.
Alle 17.00 una dolce melodia accompagna i monaci e i visitatori verso la cena che comprendono piccole porzioni vegetariane di differenti pietanze accompagnate dall’immancabile riso cotto a vapore, prima del rito serale del bicchierino di sakè, la tradizionale bevanda alcolica giapponese ottenuta dalla fermentazione del riso, che viene servita direttamente in camera prima di chiudere la porta scorrevole in carta della tua stanza per la notte.
È importante capire che non si tratta di dormire in un “hotel spartano”, ma di rispettare regole, orari, tradizioni e riti millenari, per riuscire ad assorbire il silenzio e il senso di eternità e immergerti nella vita lenta scandita dal ritmo delle preghiere e delle meditazioni.
Un’esperienza di vita capace di riconnetterti con la parte più profonda di te per un viaggio mistico nel cuore della sacralità del Giappone.