Vuoi visitare la Sardegna in modo diverso, scoprendo antiche arti e mestieri millenari, partecipando a feste paesane e lasciandoti coccolare dall’ospitalità sarda? A partire dai primi di settembre infatti nella Barbagia, la regione montuosa situata nel cuore della Sardegna, si svolge la manifestazione delle Cortes Apertas che offre ai visitatori l’opportunità di conoscere la cultura e le tradizioni sarde in un viaggio sensoriale unico.
Cosa sono le Cortes Apertas?
In sardo Cortes Apertas significa letteralmente “cortili aperti” perché con l’arrivo di settembre nella Barbagia sarda le corti delle storiche case dei paesi vengono aperte al pubblico tra mostre artigiane, banchi di degustazioni enogastronomiche, esposizioni d’arte, laboratori, balli tipici e rievocazioni storiche.
La lavorazione della lana, la trebbiatura, la raccolta del grano, l’intaglio del legno, la gioielleria e la decorazione delle ceramiche sono solo alcune delle attività vengono messe in mostra grazie alle mani degli abili artigiani che, con pazienza e amore, illustrano il proprio mestiere.
La prima edizione si è svolta nel 1996 ed oggi Cortes Apertas è un’iniziativa che si svolge in circa 30 comuni della provincia di Nuoro nei weekend compresi tra settembre e dicembre, durante l’autunno sardo.
È in questo periodo infatti che le orde dei turisti dell’estate lasciano spazio ad un turismo più lento, concentrato non solo sulle spiagge, ma anche sull’immenso patrimonio culturale della Sardegna. Ed è in queste occasioni che i sardi danno il meglio di loro, accogliendo i visitatori con l’orgoglio di mostrare la propria terra e le proprie tradizioni.
Un viaggio tra le Cortes Apertas della Barbagia
Sono proprio i cortili delle case dei paesi a rappresentare, da sempre, il luogo più importante dell’entroterra sardo e a scandire la quotidianità dei piccoli borghi.
Ogni paese organizza le Cortes Apertas in modo differente, ma una cosa è certa: in ciascuno è possibile vivere la Sardegna autentica. Tantissimi sono gli eventi in calendario e tutti i borghi promettono un viaggio tra cultura, tradizioni e specialità del proprio territorio, motivo per il quale sceglierne solo alcuni è davvero difficile.
Abbiamo chiesto a Denise Onano, consulente di riferimento per la Sardegna di Evolution Travel, di raccontarci le sue Cortes Apertas preferite:
- Belvì con il grande portone in legno che accoglie i visitatori accompagnandoli alla grande padella in piazza per la castagnata da record e ai tanti giochi tradizionali che vengono messi in scena all’interno della piazza;
- Orgosolo, il paese dei murales, dove le Cortes Apertas si aprono con dimostrazioni dei mestieri della tradizione tra i quali l’antica lavorazione del bacco da seta che rischia di scomparire e con l’esposizione di prodotti tipici locali;
- Mamoiada, nella città in cui è stato ritrovato il misterioso menhir Sa Perda Pintà (o stele di Boeli) e dove sorgono le vigne dalle quali si producono rinomati vini, le Cortes Apertas si animano con maschere della tradizione come i Mamuthones e Issohadores.
Ma l’autunno in Barbagia permette di fare un viaggio esperienziale ricco di significato attraverso i paesi dell’entroterra sardo dove i tesori più preziosi sono proprio le tradizioni che le comunità hanno custodito per secoli con grande orgoglio.
Nella maggior parte dei casi si tratta di saperi locali che rendono ancor più evidente l’appartenenza al proprio territorio. È in questa occasione che indossare il proprio costume tipico, seguire le ricette dei dolci tramandate delle proprie nonne, intagliare il legno, preparare il formaggio o comunicare nella “limba sarda” diventa un modo per esprimere tutta l’autenticità di questa terra.